martedì 9 maggio 2017


EDUCAZIONE FISICA E PROCESSI COGNITIVI :EVIDENZE SCIENTIFICHE
Da più di dieci anni numerosi studiosi e ricercatori impegnati nel campo della scuola primaria sostengono la tesi che l’attività motoria scolastica è, o deve comunque divenire, il nuovo filo conduttore da adottare per conseguire risultati positivi nell’ambito della prevenzione al rischio di patologie cardiovascolari e metaboliche, e nell’attivazione dei processi cognitivi fondamentali per qualsiasi tipo di apprendimento.
Nel 2006 è stata avviata una ricerca che ha portato ad evidenziare l’importanza dell’attività motoria scolastica nell’ottimizzare il comportamento e l’attenzione degli alunni durante le lezioni di didattica. Quattro anni più tardi, studi condotti da Chaddock ed altri ricercatori hanno documentato come l’esercizio fisico abbia un’influenza diretta sul corpo striato (nucleo della base deputato alla pianificazione e alla modulazione dei movimenti, ma anche implicato in una varietà di processi cognitivi che coinvolgono la funzione esecutiva), aumentandone dimensioni e funzionalità, oltre ad avere un effetto positivo sull’incremento dei livelli di dopamina nel sistema nervoso centrale.
Tali conoscenze hanno permesso di analizzare più approfonditamente il ruolo dell’esercizio fisico sul sistema nervoso, rivelando come bambini che eseguono assiduamente attività di tipo aerobico riescano ad incrementare il volume dell’ippocampo, ottenendo di conseguenza performance più elevate a livello delle funzioni esecutive del cervello (in primis attenzione e controllo cognitivo). Inoltre, recenti studi hanno dimostrato come il fitness aerobico acceleri sostanzialmente lo sviluppo della guaina mielinica che ricopre gli assoni, aumentando notevolmente i livelli di trasmissione delle informazioni interneurali e agevolando la facilitazione dei potenziali di azione. Ne consegue
un miglioramento trasversale di tutta la funzionalità cognitiva del sistema nervoso, soprattutto per quello che concerne le fasi di attivazione e presa di decisione.
Diviene quindi essenziale approfondire le conoscenze nel campo dell’attività motoria. La ricerca può fungere da fulcro attorno al quale costruire percorsi educativo-formativi adeguati e funzionali, per riportare il movimento all’interno del processo di crescita del bambino, assodando il ruolo fondamentale che lo stesso ricopre nello sviluppo delle funzioni cognitive. A questo va aggiunta anche l’indubbia funzione dell’attività motoria nella prevenzione e nella lotta all’obesità giovanile, che negli ultimi anni sta divenendo una condizione radicata soprattutto nelle società industrializzate, con un’incidenza epidemiologica troppo tangibile per essere trascurata.
A tal proposito, numerosi studi confermano che l’indice di massa corporea (Body Mass Index) rimane relativamente costante nel tempo, soprattutto in quei soggetti che svolgono attività fisica con regolarità. Inoltre, è stato dimostrato che soggetti con una buona capacità aerobica ottengono risultati curricolari migliori, soprattutto nella matematica e nella lettura, rispetto ad una popolazione sedentaria. By Prof.Giovanni Carleo

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